Credito d'Imposta
- Credito generato dal progetto di R&S NoTAN PoC comprensivo della maggiorazione riconosciuta ai soggetti qualificati (Startup Innovativa)
Ciò che invece non è così noto ai più è che quando decidi di "mettere su un impresa" a prescindere dalla forma giuridica che deciderai di adottare (ditta individuale, società di persone o società di capitali) avrai SEMPRE al tuo fianco un soggetto che alla fine di ogni anno pretenderà COMUNQUE il pagamento di un "dividendo" senza però aver compartecipato al rischio d'impresa perché i capitali li avrai messi solo tu ed i tuoi soci (nel caso di una società).
Possiamo definire questo soggetto come il tuo socio OCCULTO ed il cui nome, dovesse comparire in visura, è STATO ITALIANO.
Qualcuno potrebbe obbiettare che il "dividendo" (che d'ora innanzi chiameremo per comodità Tasse) richiesto dallo Stato sia dovuto solo nel caso in cui l'impresa produca degli utili ma purtroppo nella realtà questo assunto non è vero. Infatti anche se l'impresa dovesse accusare delle perdite di esercizio (a prescindere dai problemi e dalle limitazioni a cui queste porterebbero la tua impresa sino a bloccarne completamente l'attività con la cd. liquidazione ex lege), una certa quantità di tasse (ad es. tasse camerali, imposte di registro, imposte sulla pubblicità, tasse di concessione governativa versamento dell'IVA, versamento delle imposte in qualità di sostituto d'imposta per i propri dipendenti e per gli amministratori della società) e soprattutto di contributi DOVRA' COMUNQUE essere versata nelle casse del tuo SOCIO OCCULTO anche quando l'azienda risulti in PERDITA!
Inutile dire che la situazione è destinata a peggiorare nel momento in cui ci dovessero essere anche degli utili perché in questo caso tu dovresti riconoscerne una parte consistente (circa il 28% tra IRAP ed IRES). al tuo SOCIO OCCULTO che come è noto è dotato di una efficiente macchina burocratica e di una classe politica trasparente ed integerrima e per questo sa farne un buon uso senza alcuno spreco e/o ruberie di sorta come invece accade in altri paesi del mondo tipo la Svezia o la Germania!
Secondo il rapporto Paying Taxes 2020, redatto nel 2019 dalla World Bank (Banca Mondiale) e dalla società di revisione Pricewaterhouse Cooper (PwC), il carico fiscale complessivo delle imprese italiane è pari al 59,1% dei loro ricavi. Spiegato semplice: ogni 10 euro incassati, 6 vanno allo stato. La speciale graduatoria tiene conto dell’incidenza di imposte e contributi, del tempo che si impiega mediamente per ottemperare agli adempimenti e del numero di versamenti effettuati. Su 190 Paesi presi in esame, il nostro Paese si piazza in fondo al 128esimo posto nella classifica dei più virtuosi in materia di tassazione dell’imprenditoria, dietro ad Albania, Costa d‘Avorio e Bielorussia. In cima alla classifica c’è il Bahrain, con una tassazione ad appena il 13,8%, mentre il Brunei vince lo scettro dell’aliquota fiscale più bassa (8% medio).
La pianificazione fiscale è uno strumento di grande utilità per tutte le aziende per ridurre la propria base imponibile, e quindi il carico fiscale, in modo del tutto legale. Fare un’attenta pianificazione fiscale significa riorganizzare la struttura finanziaria e tributaria della propria azienda per diminuire il reddito imponibile attraverso strumenti regolarmente previsti dall’ordinamento tributario italiano.
La pianificazione fiscale è estremamente utile perché grazie a essa si può risparmiare una notevole somma di denaro che rimane un guadagno dell’azienda invece di trasformarsi in tasse e contributi, e si ottiene anche una proiezione contabile più precisa delle imposte che saranno dovute, evitando spiacevoli sorprese e creando una consapevolezza maggiore della struttura finanziaria della propria impresa.
È fondamentale elaborare la propria pianificazione fiscale con una strategia accurata, che faccia attenzione alle regole di ogni strumento ed eviti zone d’ombra e ambiguità che possano far sconfinare in operazioni considerabili come evasione o elusione fiscale. Vengono considerate tali le azioni che danneggiano esplicitamente il sistema tributario italiano, in particolare sfruttando le discrepanze tra sistemi fiscali di Paesi diversi. Si tratta quindi di un rischio che corrono, consapevolmente o inconsapevolmente, soprattutto le imprese che operano anche oltre i confini nazionali.
L’aumento della competitività del mercato e della pressione fiscale renderebbe oggi questa pianificazione FONDAMENTALE non solo per le grandi aziende ma anche per le piccole e medie imprese. Gli strumenti per selezionare e organizzare le proprie fonti di reddito in modo da diminuire l’imponibile, in Italia, vanno dalle deduzioni alle detrazioni, alla scelta del regime fiscale più conveniente, alla diversa ripartizione temporale dei redditi e molto altro. Ma innanzitutto la pianificazione fiscale beneficia del TEMPISMO: i maggiori benefici si traggono se la si mette a punto sin da prima della nascita effettiva dell’impresa e se di anno in anno si verifica la strategia adottando se necessario degli aggiustamenti.
Il problema è che tutto ciò risulta di difficile comprensione ed applicazione per la maggior parte delle MPMI italiane che non sono abituate a pianificare e che non hanno neppure gli strumenti e le competenze interne necessarie per raggiungere tale scopo. In particolare la maggior parte dei piccoli imprenditori delega le funzioni amministrative, contabili e finanziarie al proprio commercialista non capendo che il commercialista non è il titolare dell'azienda ma solo un consulente tecnico pagato per inserire i numeri generati dalle attività aziendali in un bilancio fiscale e per produrre il conteggio esatto di quanto la singola azienda deve pagare allo Stato in termini di tasse e contributi!
In Italia i piccoli imprenditori non conoscono neppure i numeri fondamentali della propria impresa come ad es. la consistenza del cash flow (= i flussi di cassa) annuale, semestrale e trimestrale, il margine operativo lordo (= la differenza tra ricavi e spese) il ciclo monetario positivo o negativo e la quantità di tasse, imposte e contributi che dovrebbero pagare annualmente!
La nostra esperienza maturata nel corso degli anni con centinaia di piccoli e medi imprenditori ci ha insegnato che è inutile porre domande circa l'andamento numerico della propria azienda poiché rispondono quasi tutti immancabilmente che:
Gestire un azienda in queste condizioni è come salire sulla scaletta di un aereo ed una volta arrivati nei pressi della cabina di pilotaggio trovare il comandante con il manuale di istruzioni in mano che si rivolge alla hostess chiedendogli,
"Ma a cosa serviranno tutte queste manopole?" oppure "E adesso come faccio a trovare la rotta giusta?"
Ora noi pensiamo che in un caso del genere la cosa più opportuna da fare sarebbe quella di girare i tacchi e tornarsene a casa magari prenotando un treno per arrivare sani e salvi a destinazione...
Purtroppo la stragrande maggioranza dei micro, piccoli e medi imprenditori è esattamente come quel comandante e "pilotano" la loro azienda a sentimento, sulla base dell'esperienza, fidandosi del loro intuito senza capire che in questo modo prima o poi i nodi verranno al pettine e che la montagna di nome FISCO gli si parerà davanti senza che loro abbiano la minima possibilità di evitarla portando l'azienda nel baratro.
La pianificazione fiscale così come il posizionamento dell'azienda sul mercato e l'elaborazione delle strategie di marketing è un compito ESCLUSIVO dell'imprenditore che non può essere delegato a terzi ma che tutt'al più può vedere i terzi affiancare l'imprenditore in qualità di esperti e consulenti, per mettere a punto i dettagli tecnici delle strategie.
Una delle principali motivazioni per cui le multinazionali come Amazon, Facebook, Apple, Google o anche molte grandi aziende nostrane pagano poche tasse sta proprio nel fatto che sono in grado di applicare schemi di pianificazione fiscale aggressiva a fronte di un completo controllo dei numeri e delle procedure interne implementato seguendo un rigido controllo sulla gestione patrimoniale e finanziaria dell'azienda, tutte cose che risulterebbero impossibili perfino da concepire per una PMI guidata a vista ed a sentimento dall'imprenditore sulla base del "sino ad oggi abbiamo fatto così ed ha sempre funzionato"
Ma il dato di fatto che la pressione fiscale sui ricavi delle PMI sia pari al 59,1% contro il 33,1 delle multinazionali e delle grandi aziende sta a dimostrare che il
"si è fatto sempre così OGGI NON FUNZIONA PIU'"
e che il divario fiscale e contributivo di multinazionali e grandi aziende rispetto alle MPMI sia uno tra i fattori che sta determinando la progressiva soccombenza di queste ultime sui mercati globali ed in molti casi anche su quelli domestici.
A questo punto potremmo considerare risolta la problematica di un eccessiva tassazione se non fosse per il fatto che l'evasione fiscale si porta appresso anche qualche piccolo svantaggio tra cui:
L'EVASIONE NON E' MAI LA SOLUZIONE MA E' SOLO IL MODO PIU' SICURO PER CANCELLARE UNA VITA DI LAVORO E DI SACRIFICI
Una leggenda metropolitana narra che se sei molto furbo (e si sa, l'Italia è il paese dei furbi) non potrai mai essere preso con le mani nella marmellata. Questi dati, riferiti all'attività condotta dall'Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza nel solo anno 2021 sembrerebbero indicare il contrario ma tant'è!
SE RITIENI ANCORA DI ESSERE AL SICURO "VAI AVANTI TU CHE MI VIEN DA RIDERE" (cit.)
Diminuzione delle entrate nel raffronto sul biennio 2019-2020 (contro una media UE del -55%)
Diminuzione dei profitti nel raffronto sul biennio 2019-2020 (-52% a livello europeo)
Diminuzione dei volumi di vendita nel raffronto sul biennio 2019-2020 (-51% a livello europeo)
No Tax Area indica esattamente la finalità di creare una zona all'interno della quale le tasse ed i contributi dovuti dall'azienda allo Stato vengano compensati (nel breve termine a mezzo dei crediti d'imposta) e successivamente pagati in tutto od in parte da una nuova tipologia di liquidità (il Trading Cash Flow) generata da un sistema automatizzato di Intelligenza Artificiale al servizio del dipartimento finanziario dell'impresa.
Il flusso di cassa o cash flow è l’ammontare delle risorse finanziarie nette prodotte dall’impresa in un determinato periodo, misurato come differenza tra tutte le entrate e tutte le uscite.
In altre parole il cash flow misura come la liquidità aziendale varia in funzione dei risultati ottenuti dall'attività e delle scelte imprenditoriali in termini di investimenti e finanziamento.
A cosa serve il free cash flow? A misurare i soldi effettivamente disponibili in azienda e a capire in che modo viene speso il denaro incassato.
A cosa serve capire come si determina il cash flow? Il Cash Flow ha grande rilevanza nella gestione di un’impresa poiché misura la dinamica della liquidità, cioè del denaro disponibile per i pagamenti verso i fornitori, i dipendenti, il fisco e tutto il resto.
Esistono quattro tipologie di Cash Flow che una PMI deve costantemente monitorare:
Il progetto NoTAN ha un impatto diretto sulle prime tre tipologie di cash flow. In particolare:
In parole semplici una versione ridotta "out of the box" accompagnata da tre peculiarità rispetto alla versione completa:
Gli importi del progetto sono molto bassi cosi come il credito maturato (€ 2.250) e questo limita l'esposizione al rischio di eventuale fallimento.
il costo del PoC è talmente basso (€ 375 x 3 SAL) da essere accessibile a qualsiasi azienda interessata a comprenderne il funzionamento.
Least but not last, il PoC può essere finanziato quasi per intero* in collaborazione con una delle più grandi istituzioni finanziarie mondiali, American Express tramite i propri servizi Corporate e l'emissione di una Carta Business Platinum od Oro intestata all'azienda richiedente.
*L'emissione della Carta è a discrezione di American Express. Per maggiori informazioni sulle condizioni economiche e contrattuali consulta il Regolamento Generale della Carta ed i Fogli Informativi allegati visitando il sito www.americanexpress.it/terminiecondizionì
Il primo passo consiste nella firma del contratto di ricerca commissionata extra-muros, avente come oggetto la costituzione di un Proof of Concept del laboratorio finanziario, tra l'azienda committente e Take Profit Solutions con la definizione di un budget di massima da dedicare al progetto. Contestualmente viene verificata, in collaborazione con American Express, l'idoneità finanziaria ed il merito creditizio del soggetto richiedente.
Successivamente viene definito un piano della ricerca contenente tutti gli aspetti essenziali per determinare modalità, procedure, tempi e costi. In questa fase viene attivata la procedura per la richiesta della carta Business American Express con la quale verrà finanziato oltre il 90% del budget richiesto per la costituzione del laboratorio.
L'ultima fase dell'attività di R&S serve per rendere pienamente operativo il modello di laboratorio finanziario ed i suoi Algoritmi testandone l'effettivo funzionamento sul mercato reale.
Hai dei dubbi? Vuoi sapere quali sono i vantaggi per la tua azienda? Leggi le nostre risposte alla domande che ci vengono poste più frequentemente. Se non hai trovato la risposta che cercavi compila il Modulo di Richiesta Informazioni e saremo lieti di fornire risposta anche ai tuoi quesiti.
Nata dalla precedente esperienza dei suoi fondatori nell'ambito della ricerca e sviluppo commissionata Take Profit Solutions ha come attività principale quella di sviluppare algoritmi matematici proprietari, i quali utilizzando tecniche di machine learning e di analisi predittiva possono agire autonomamente sui mercati finanziari OTC (Over-the-Counter) acquistando e vendendo Asset finanziari (ad esempio CFD's).
Il progetto erogato in modalità Proof of Concept ed "out of the box" sarà costituito da 3 Stati di Avanzamento Lavori (SAL) e potrà essere finanziato per una quota pari al 92,5% dal nostro partner American Express mediante l'emissione di una carta Business Platino/Oro con plafond virtualmente illimitato. La parte rimanente a carico del committente sarà pari a 375 euro x 3 e genererà un credito d'imposta pari a 2.250 euro.
Peraltro, l’azienda committente beneficerà anche dell’ulteriore sgravio fiscale determinato dal fatto che i costi di Ricerca “acquisiti” da un altro soggetto sono fiscalmente deducibili al 100% nell’anno fiscale in cui vengono sostenuti e non devono essere capitalizzati.
Tale impostazione è peraltro confermata anche dal Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza quando, dopo aver all'art. 2 definito la “ crisi ” come lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l'insolvenza dell'impresa la quale si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate, pone un obbligo giuridico in capo all'imprenditore di dotarsi di strumenti atti alla tempestiva rilevazione dello stato di crisi e alla conseguente assunzione di idonee iniziative (come ad esempio quella di trovare le risorse finanziarie per pagare le tasse ed i contributi che guarda caso rientra tra gli obbiettivi del progetto di R&S). E tra le iniziative idonee infatti troviamo sia la generazione di nuova liquidità tramite l'esecuzione di operazioni finanziarie da parte degli Algoritmi sia la creazione di Moneta Fiscale (= Crediti d'Imposta) utile per pagare le tasse, le imposte ed i contributi e quindi finanziare l'azienda tramite il cd. cash flow fiscale (che viene molto spesso erroneamente identificato dagli imprenditori ed a volte anche dai commercialisti come la possibilità di autofinanziare l'azienda dilazionando e procrastinando il pagamento delle tasse tramite gli istituti della rateizzazione e del ravvedimento operoso).
Questo il titolo dedicatoci da uno dei punti di riferimento mondiale sulle tematiche attinenti l’innovazione e le nuove tecnologie, il prestigioso portale americano Technology Innovators (che ha sede nella regione culla dell’innovazione planetaria, la Silicon Valley californiana).
Proprio quest'anno grazie alle nostre tecnologie innovative riguardanti gli algoritmi di gestione della liquidità aziendale che trovano applicazione all'interno del Protocollo NoTAN sono stato inserito dal prestigioso portale specializzato americano Technology Innovators nella speciale graduatoria dei
"Top Fintech 25 CEO's of 2023"
Una speciale graduatoria, redatta ogni due anni, in cui vengono inseriti i CEO delle aziende che più si sono distinte, a livello mondiale, nell'ambito dell'innovazione legata all'introduzione delle tecnologie digitali in ambito finanziario (da qui la parola Fintech e cioè Financial Technologies)
Vuoi conoscere i segreti che si celano dietro l'esecuzione dei nostri protocolli e che ti consentiranno di avere tasse e contributi PAGATI per i prossimi 10 anni?